La Vergine SS.ma Incoronata

Fissiamo ora lo sguardo devoto e commosso in Colei che giustamente chiamiamo «Madre»: la Madonna. Ella è e resta per tutti il tipico modello della vita con­sacrata e della perfezione. «La Madre amatissima del Si­gnore, sul cui esempio voi avete consacrato a Dio la vo­stra vita, vi ottenga, nel vostro quotidiano cammino, quella gioia inalterabile che Gesù solo può dare» (ET 56). «A te, Madre, che vuoi il rinnovamento spirituale e apostolico dei tuoi figli e figlie nella risposta d’amore e di dedizione totale a Cristo, rivolgiamo fiduciosi la no­stra preghiera. Tu che hai fatto la volontà del Padre, pronta nell’obbedienza, coraggiosa nella povertà, acco­gliente nella verginità feconda, ottieni dal tuo divin Fi­glio che quanti hanno ricevuto il dono di seguirlo nella vita consacrata lo sappiano testimoniare con una esisten­za trasfigurata...» (VC 112).

Ma noi, Istituto religioso approvato canonicamente dalla Chiesa, abbiamo la nostra caratteristica inconfon­dibile: siamo le «Povere Figlie di Maria SS.ma Incorona­ta». Che cosa indica e che cosa esige da noi questo nome? Ce lo dice subito una espressione della Ven. Fondatrice: «Ama molto la Congregazione in cui la Vergine SS.ma ti ha chiamata e le sei figlia prediletta». (Col. 8).

Non è nostra intenzione riproporre qui la dottrina mariana racchiusa nelle Costituzioni (nn. 7 e 44-47). Diciamo solamente che delineano un compendio di autentica vita spirituale, che va meditato e vissuto con amore filiale per essere all’altezza della nostra vocazione mariana.

 

La Fondatrice è un’anima mariana

Guardiamo invece alla nostra Venerata Fondatrice. I suoi esempi e le sue parole sono autentica scuola per noi.

Ha il senso della grandezza di Maria

Scrive: «La guardai... e mi sembrò circondata di luce e molto bella! Allora sentii in me un forte rimprovero di non aver amato la Vergine sotto il bel titolo di Maria SS. Incoronata... Ed alla mia mente si presentò la bellezza e grandezza di sì bel titolo: Maria Incoronata, Madre di Dio! Maria Incoronata, Regina dell’universo! Regina dei Martiri, Regina di noi poveri mortali! E così via via la mia immaginazione vedeva tale Madre così bella, che sentì un terribile rimorso di averla tanto poco invocata» (Autob. cap. XI).

La nobiltà spirituale della Madonna, appare in ogni scritto della Serva di Dio, ma specialmente nelle preghie­re. Ne scegliamo una come esempio: «Regina nostra! Vergine SS. Incoronata, volgi per pietà il tuo dolce sguardo verso i tuoi figli... È dolce ricordo al tuo Cuore SS. la tua incoronazione, quando il tuo Divin Figlio inco­ronandoti ti dichiarava onnipotente per grazia!... Regina dei nostri cuori! Tale ti dichiariamo con effusione dell’animo. Siamo figli tuoi e ci consacriamo al tuo ser­vizio, per amarti e farti amare in eterno» (Preghiere, 25 aprile 1940, Trapani).

Fiducia illimitata nella Madonna

Il nome preferito per la Vergine SS. è quello di «Madre». Ecco come ce la presenta la Ven. Fondatrice: «Tu sei la Madre nostra, tu ci partoristi sul Calvario ai piedi della Croce, mentre il tuo cuore era travolto dalla immensità del dolore. Tu allora ci amasti accettando noi come tuoi figli, e rassegnandoti a perdere il tuo Figlio Divino. Tu ci amasti e ci hai amato sempre, intercedendo per noi miseri pecca­tori e preservandoci dall’inferno» (Preghiere).

Dalla fiducia nella Madonna sgorga la dolce esperien­za del suo intervento materno a nostro favore. Due grazie in particolare meritano un accenno, perché collegate con la fondazione e lo sviluppo del nostro Isti­tuto. Quella del novembre 1899 che diede origine al nome di «Povere Figlie di Maria SS. Incoronata» (Autob. cap. XI). Di essa già abbiamo parlato. E l’altra del 28 agosto 1898: la promozione del marito ed evitato trasloco da Mantova. L’esuberanza dei senti­menti della Fondatrice in quella circostanza merita di es­sere ricordata perché dimostra riconoscenza soprattutto di opere. Leggiamo nel «Diario spirituale» : «La Vergine SS. ha voluto darmi la grazia il giorno consacrato al suo Materno Cuore. L’avevo pregata la mia cara Vergine, che mi avesse dato la forza di fare felicemente la volontà di Dio ed Ella, da cara Madre amorosa, ha voluto ralle­grare ancor più la sua più indegna figlia. Sia Ella mille volte benedetta e ringraziata e che mi dia la grazia di po­ter ripetere sempre a sua cara imitazione: “Ecco la serva del Signore, sia fatto di me secondo la sua parola”. Per gratitudine mi studierò di portare al suo Cuore materno tutte le anime possibili, per Ella darle al buon Gesù...» (28 agosto 1898).

 

Il nostro nome: «Povere Figlie di Maria SS. Incoronata»

Scopriamo le ragioni che spiegano il nostro nome, nella spiritualità profondamente mariana della Ven. Fon­datrice.

Ella dice in una preghiera: «O Maria, perché non t’invochiamo noi col titolo di Incoronata? Non sei forse tu la Regina del Cielo e della terra, eletta ed incoronata dal Figlio tuo divino Gesù Cristo nostro Signore? Ti ab­biamo invocata in tale nome e ci hai esaudite, quindi aiutaci a propagare per te un culto speciale, qual dolce e misericordiosa Regina...» (Preghiere).

  1. Il nostro nome indica la fiducia illimitata di ognu­na di noi in Colei che ci è Madre spirituale, ma è anche Incoronata e Regina, quindi onnipotente per grazia. Le Costituzioni (n. 8) ci dicono: «L’Istituto si affida all’augusta Patrona Maria SS. Incoronata per una mag­giore realizzazione della propria vocazione». E la Ven. Fondatrice lo ripete, con senso di sicurezza e fiducia: «Ma la Madre nostra è la Vergine Incoronata, il nostro protettore S. Giuseppe, Gesù il nostro tutto» (Red. 15). E ancora: «E l’immacolata? Ella è la nostra cara Ma­dre, la quale deve coprirci con il suo manto» (Mich. 10).
  2. Non solo, ma la stessa nostra vocazione è dono di Dio venutoci per l’intercessione di Maria. Lo rileviamo da una lettera tutta spirante pietà mariana: «La Vergine Immacolata ti ha strappato dai pericoli... Dunque cerca, figlia mia, di santificarti perché la Vergine SS. ti volle sua e ti salvò e quanto dunque le devi; non temere di nulla perché Ella stenderà sempre su di te il suo manto immacolato» (Im. 9).
  3. Il nostro nome «Povere Figlie di Maria SS. Incoro­nata» indica pure una vera missione apostolica. La funzione di carità, che costituisce il carattere pe­culiare della nostra vocazione, ne è già una espressione pratica. Non basta. Noi dobbiamo essere le apostole di Maria Incoronata. Diffonderne il culto e farne conoscere la po­tenza di intercessione, è la volontà esplicita della nostra Ven. Fondatrice. Leggiamo nella «Autobiografia»: «Maria, Madre mia! Vergine SS. Incoronata, voglio adempiere la mia promes­sa di propagare il vostro culto, dando per prima cosa tal nome alla nascente Congregazione, eppoi fame propa­ganda, ravvivando la fede negli esseri freddi e purtroppo increduli» (cap. XI p. 32). L’invito all’apostolato mariano è molto ribadito dalla Ven. Fondatrice, la quale prega la Madonna: «Ti abbia­mo invocata con tal nome - di Incoronata - e ci hai esauditi, quindi aiutaci a propagare un culto speciale a te, quale dolce e misericordiosa Regina» (Preghiera stampa­ta). E termina con una parola d’ordine significativa: «Siate propagatrici di Maria SS. Incoronata!» (Autob., cap. XI). Oltretutto è un bisogno di amore filiale e una esigenza di vita spirituale per il mondo odierno amorfo a tutto, an­che all’amore verso la Madre del Cielo. Non mancherà la ricompensa. La Liturgia pone sulle labbra della Vergine le parole della Sapienza: «Qui elu- cidant me, vitam aetemam habebunt — Chi mi farà cono­scere, riceverà in premio il Paradiso».

 

La vita mariana

C’è un aspetto più intimo e personale che va studiato nella nostra devozione alla Vergine SS. Incoronata: come noi la dobbiamo amare? Possiamo trarre, a nostro vantaggio, le opportune de­duzioni dal fin qui detto... Ma è opportuno insistere per­ché così vuole la nostra Ven. Fondatrice. Ecco un florilegio di affermazioni: «Supplica la Ver­gine SS. Incoronata che le tue figlie siano formate secon­do il suo divin Figlio» (Gabr. 1). «Desidero... che ella preghi tanto la Vergine Immaco­lata che la faccia tutta del Cuore di Gesù... e che le dia il santo amore di Dio» (Im.). Nelle «Costituzioni manoscritte» del 1899: «Il bel nome che portano le renda degne e fedeli della imitazio­ne delle virtù di Maria SS. e specialmente della umiltà, dell’obbedienza, della povertà, della castità e della cari­tà» (Parte II n. 4). «Se la croce vi sarà più vicina, mie figlie, non vi la­mentate, ve ne supplico; ma ringraziatela (la Madonna) che Ella vi mostra il segno di predilezione» (Im. 9).

Sono affermazioni che dilucidano aspetti della stessa realtà: il posto centrale della Madonna nella nostra vita spirituale e la sua funzione insostituibile nell’opera di santificazione propria della vita religiosa. Allora agiremo così:

  1. La preghiera assidua alla Madonna, come è detto nelle Costituzioni (n. 47). Questo esige onore alla B. Vergine come a loro Madre; la preghiera, specialmente con la recita quotidiana del Rosario; la domanda fiducio­sa di grazia. Come è suggerito dalla Ven. Fondatrice: «Siccome ogni nostra sufficienza viene da Dio, le Povere Figlie di Maria SS. Incoronata non desistano mai dal supplicare la loro tenera Madre che con la sua potente intercessione le tenga lontane dalla tiepidezza che è l’infermità dell’anima, ed implorino per esse il dono della orazione onde vivano sempre unite al Signore» (Cast. 1899, Parte II, n. 57).
  2. Anche l’abito religioso, pur nei mutamenti voluti dall’aggiornamento proposto dal Concilio Vaticano II (PC n. 17), ha la sua parte nel guidare l’anima all’incre­mento della vita spirituale. La Ven. Fondatrice volle per l’abito la cintura cerulea «indice del freno che debbono ai loro sensi e particolar­mente all’amore alla santa purità e in onore di Maria SS., acciocché legate a Lei, le avrebbe infiammate dell’amore del suo divinissimo Figlio; e protette da tanta Madre si sarebbero assicurato il Paradiso» (Autob. cap. X, p. 29). Ma tutto l’abito avrebbe dovuto indicare i supremi ideali della vita religiosa, «l’immolazione totale della lo­ro vita per Iddio e per il prossimo... lo spirito di preghie­ra, l’amore alla Madre di Dio...» (Vita, p. 26).
  3. L’imitazione di Maria SS. Incoronata. Il Decreto Conciliare «Perfectae caritatis» dice a tutti i religiosi che per loro la legge del progresso spirituale è l’imitazione della Madonna: «Così, per l’intercessione della dolcissi­ma vergine Maria Madre di Dio, “la cui vita è modello per tutti” (S. Ambrogio), essi progrediranno ogni giorno più ed apporteranno frutti di salvezza sempre più abbon­danti» (n. 25). Le «Povere Figlie di Maria SS. Incoronata» sono po­ste in un atteggiamento particolare di fronte all’imita­zione della Vergine. «Il bel nome che portano le renda degne e fedeli della imitazione delle virtù di Maria SS. e specialmente della umiltà, dell’obbedienza, della povertà, della carità e della castità» (Cost. 1899, Parte II, n. 4). Ma per capire tutta l’estensione del lavoro di imita­zione mariana, inerente alla nostra vocazione specifica, dobbiamo esaminare il pensiero prezioso delle Costitu­zioni (n. 44-46); vale la pena rivederlo per comprendere la fisionomia mariana della nostra vocazione.
  4. Dobbiamo vivere sempre sotto lo sguardo della Madre Celeste. È l’atteggiamento proprio dei figli verso la loro Madre beneamata. Ed è giusto. Infatti, il suo sguardo vivifica. E stato detto: «Dove Maria posa lo sguardo, sbocciano i gigli». Lo sguardo della Madonna è la nostra protezione. Dice la Ven. Fondatrice: «Noi siamo di Maria SS.ma, Ella ci difenderà e ci farà sante» (Quadernetto sgualcito). Lo sguardo di Maria indica il cielo. La Ven. Fondatri­ce chiude la sua «Autobiografia» così: «A Dio solo sia dato ogni onore e lode! E amiamo la nostra Madre Maria SS. Incoronata, che con la sua protezione ci ha ottenuto la benedizione di Dio ed infinite grazie» (Cap. XXV).

Concludendo, rivolgiamo anche noi alla Vergine SS. Incoronata la preghiera per noi composta dalla Ven. Fon­datrice: «O Vergine Incoronata, tu che regni nella im­mensità dei cieli e siedi Regina tra i cori degli Angeli, accogli benigna le tue figlie... Le nostre anime, nel sicuro asilo del tuo Cuore, si arricchiscono delle più elette vir­tù...

O Vergine Incoronata, posa sopra di noi il tuo sguardo di Madre e leggi nelle nostre pupille tutto l’amore che ci arde in cuore per te, sorridi ai nostri piccoli sacrifici, ai nostri propositi... e concedi a tutte la perseveranza nella vocazione» (Preghiere, p. 122).

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